PARLAMENTO:

super stipendi delle seconde linee


Nel panorama degli stipendi parlamentari di Camera e Senato, il focus si è sempre soffermato sugli introiti percepiti dai nostri parlamentari eletti. Un aspetto che viene poco considerato è relativo all’entità degli emolumenti percepiti dal personale assunto in Parlamento. Parliamo di figure professionali quali tecnici, centralinisti, autisti, idraulici, elettricisti per arrivare sino ai barbieri che lavorano all’interno del Parlamento.

Per queste persone gli stipendi elargiti non sono certo quelli che ci aspetteremmo. Basti pensare che gli stipendi per le categorie sopra elencate sono fissati tra 52mila e 62mila euro lordi/anno. Dopo 20 anni di servizio, però, per gli stessi la cifra sale a 92mila – 104mila euro (7mila – 8mila euro/mese) e dopo ulteriori 10 anni si va a 125mila – 140mila euro/anno per poi salire proporzionalmente negli anni successivi.

Avete capito bene, in Parlamento un elettricista può superare tranquillamente i 120mila euro/anno nel corso della sua carriera!

Fra questi ci sono anche gli assistenti parlamentari, i commessi, i segretari e i documentaristi, lavoratori più di concetto equiparabili agli impiegati classici della PA che certo non godono di stipendi di questo genere.

Addirittura il tetto massimo percepibile da un consigliere parlamentare può arrivare nel tempo a circa 360mila euro/anno. Tutto questo è stato ulteriormente adeguato dopo il 2013 che ha fissato un tetto massimo di 240mila euro/anno equiparando queste figure alle stesse della PA nella posizione massima raggiungibile in carriera.

Il Parlamento spende annualmente cifre astronomiche per i compensi a questi lavoratori; Montecitorio per esempio per il solo 2021 ha speso per i suoi dipendenti (quindi non parliamo dei Parlamentari eletti) ben 177 milioni di euro fra stipendi, indennità di incarico, indennità di missione e rimborsi vari.

Gli stipendi più bassi sono però riservati ai dipendenti che abbiano meno di 10 anni di servizio ma che nel caso specifico su 1014 totali, questi sono solo 97; tutti gli altri possono percepire stipendi con entità superiore rispetto a quella indicata prima.

La gogna mediatica è stata inscenata principalmente contro le retribuzioni dei Parlamentari e per questo l’attuale legislatura è stata ridotta per i deputati da 630 a 400 e per i senatori da 315 a 200. Le spese impegnate per tutti gli altri operatori presenti in Parlamento sono rimaste invariate perché non è diminuito il numero di queste figure ma anzi in diversi casi è anche aumentato.

La retorica anti-casta fatta a suo tempo dal M5S dopo l’approvazione in Parlamento del taglio di deputati e senatori, non ha mai considerato la fetta più onerosa di questo problema e cioè quanto costano tutti i dipendenti del Parlamento ma soprattutto l’entità dello stipendio singolo che non è mai stato realmente ritoccato.

Si paragoni per esempio lo stipendio medio lordo di un impiegato in Italia dopo 10 anni di servizio che non arriva a 2.500 euro/mese e parliamo sempre di lordo. Un elettricista in fabbrica, per esempio, si posiziona su 1.100 euro/mese come da tabella sindacale e dopo 5 anni di servizio può arrivare a toccare i 1.500 euro/mese.

Queste le proporzioni che saltano all’occhio di tutti.

Vengono richiesti sacrifici alla nazione ma in realtà, se vogliamo usare un po’ di retorica, questi sacrifici sono richiesti solo a chi non varca la soglia del Palazzo.

 

IL CASO

Un breve cenno su un caso che ci è stato segnalato: assistente tecnico informatico assunto in Parlamento, in pratica il tecnico che si preoccupa di mantenere la funzionalità hardware e software dei computer assegnati ed utilizzati.

Nessun incarico di responsabilità in quanto assistente. Stipendio iniziale di 59mila euro/anno circa. Dopo poco più di 7 anni di servizio per una serie di circostanze organizzative si trova a lavorare praticamente come unico responsabile di se stesso non mutando più di tanto la sua mansione.

Lo stipendio però sale a 85mila euro/anno perché entro i primi 10 anni di servizio. La sua qualifica professionale è quella che abbiamo indicato, la sua preparazione è però di addetto alla catalogazione negli archivi, in pratica un archivista. Su questo possiamo congratularci con la persona per la folgorante carriera ma soprattutto con chi ha facilitato questo salto di qualità professionale.

Nel frattempo la gente cerca di barcamenarsi tra bollette e rincari carburanti….

 

Lasciamo quindi spazio ai commenti liberi di chiunque voglia esprimere un giudizio in merito.


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Commenti

roberto
2 anni fa

sono senza parole

Paolo G
2 anni fa

Avevo un vicino di casa che svolgeva un lavoro normale di impiegato. Una vita modesta ma dignitosa ed eravamo divenuti nel tempo con la sua famiglia molto amici. Fece un giorno un concorso (cosi dice lui ma era legato ad un personaggio politico) in Parlamento. Lo "vinse" e da quando lavora li ha cambiato casa ed è in una villona grande, auto grossa cilindrata e figli che studiano all'estero. Io continuo a mantenere la mia famiglia con lo stipendio dignitoso che prendo ma ho un appartamento di 60mq una macchina che ha quasi 10 anni e i miei figli studiano alla statale. Mi fa piacere per lui ma la gente vive in maniera diversa rispetto a queste seconde linee, riflettiamoci!

federico galanti
2 anni fa

Dico solo che certe cose andrebbero regolate per legge e che questa sia giusta ed equa considerando come vive la gente fuori dal palazzo. Allora si che ci sarebbe giustizia per le retribuzioni.

Jean philippe
2 anni fa

In un paese serio certe cose non sarebbero accadute. Si parla di meritocrazia ma solo a parole e intanto la gentecsta sempre peggio

Carlo Conti
2 anni fa

Nulla di nuovo all'orizzonte. Perché stupirsi di cose del genere? Prova a prenotare per esempio un esame clinico con il CUP e vedi quanti mesi devi aspettare! Questi hanno anche le cure gratis in strutture private dopo 1 giorno di attesa.
E poi siamo tutti uguali per lo stato italiano?

franco roversi
2 anni fa

Non credo più a chi dice di avere a cuore gli interessi dei cittadini. Sono tutte balle! i loro stipendi li paghiamo noi dalle nostre tasche e questo è davvero uno schifo

paologrande76
2 anni fa

Ormai siamo alla frutta. Questo paese è andato per sempre. La disuguaglianza retributiva è ormai una triste realtà. Non ho parole, ce ne dovremmo andare via tutti da qui, ma non è sempre possibile.

luigi f
2 anni fa

senza parole!
davvero uno schifo per chi lavora sodo e non arriva a fine mese.

antonio lautizi
2 anni fa

è scandaloso. La gente non arriva a fine mese e devo sentire cose cosi. E poi ci chiedono pure i sacrifici. che schifo!

giacomo rizzi
2 anni fa

E qui ci starebbe bene un bel bestemmione!
Ho due figli alle superiori, non lavorano ancora, mia moglie è casalinga, i libri costano, i vestiti costano, le scarpe costano, il mangiare, l'affitto, la macchina, le bollette, costano. Tutto con 1.800 euro al mese!
Se rinasco voglio fare l'archivista alla Camera dei Deputati!